domenica 19 settembre 2010

Ordine degli Avvocati di Cagliari.


Arriviamo a metà marzo, vado all’ordine degli Avvocati di Cagliari, per esporre
la situazione del nostro legale, a noi poco chiara.
Avendo tante richieste, mi fissano
un appuntamento per il lunedi’ successivo.
Passa la settimana, arrivo in Tribunale verso le dieci, e vengo ricevuto dal Presidente verso le 12 e 30. il Presidente sentito la mia versione dei fatti mi espone l’iter che
bisogna seguire per poter avviare la procedura nei confronti del nostro Avvocato.

Basta un documento che riporti per iscritto le motivazioni dell’esposto, che venga firmato da tutti i suoi
assistiti, “ citando anche l’articolo del codice deontologico corrispondente”.


Rientro a casa, e mia moglie mi avvisa che ha chiamato la segretaria dell’Avvocato
Giuseppe Macciotta, avvisando che era stata indetta una riunione “ URGENTE “ alle 17 e 30 nel suo studio.
Ho subito pensato che fosse stato avvisato, era facile capire chi fosse stato.

Ero indeciso se andare alla riunione (non per paura) ma perché sapevo già
come sarebbe andata, e cosa avrebbe detto il nostro legale.

“ NON MI SBAGLIAVO SULLA RIUNIONE “

Alla riunione erano presenti tutti, l’Avvocato spiega il perché di questa riunione cosi’ urgente, rivolgendosi a tutti i proprietari dice che si sentiva offeso, perché in mattinata
qualcuno era andato all’Ordine degli avvocati, per avere informazioni su come fare un esposto nei
suoi confronti, (lui sa che sono stato io, ma non l’ho dice) nella sala tutti parlano tra loro per capire chi sia stato. Alzo la mano e dico: “ sono andato io.”
Solo tre mi hanno appoggiato nella mia decisione, gli altri tutti contro, l’Avvocato non aveva il coraggio
di guardarmi in faccia, perché (SAPEVA CHE AVEVO RAGIONE).
L’avvocato termina dicendo che se nei suoi confronti veniva fatto l’esposto, lui avrebbe rinunciato all’incarico.

Io termino il mio intervento, dicendo all’Avvocato che aveva torto “ MARCIO “ come Legale e come uomo.
Agli altri che non mi hanno appoggiato non dico nulla per non sprecare fiato.